15
Set

Breaking news: i Cinesi invadono gli USA!

Prendono il posto degli americani , occupano le loro case, si abbuffano del loro cibo e si comportano da opportunisti. Sì, stiamo parlando di grilli.

 

Testo di Roberto Battiston

 

 

Una sconcertante notizia, da poco pubblicata sulla rivista PerrJ ad opera di un gruppo di ricercatori della North Carolina State University, conferma un timore da qualche tempo sospettato, ma mai dimostrato: negli Stati Uniti il Ceuthophilus, il nativo quanto silenzioso (è infatti privo di ali) grillo delle cantine, custode del regno segreto di ogni villetta americana da “American dream”, è stato rimpiazzato dall’alloctono (e altrettanto silenzioso) Diestrammena asynamora, grillo troglofilo originario della lontana Asia.

L’invasore asiatico: Diestrammena asynamora a sinistra e Diestrammena japanica a destra. DOI: 10.7717/peerj.523/fig-4

Il primo Diestrammena era stato registrato nel Nord America alla fine del XIX secolo ma una sua espansione era stata osservata solo verso la metà del secolo successivo. La storia di questa conquista è però avvolta nel mistero per cronica mancanza di dati, visto che era ovviamente difficile monitorare un animale che abita il più privato dei luoghi privati: la cantina. Per risolvere la spinosa questione il gruppo di ricerca di Epps ha avviato un progetto di Citizen Science, dove erano gli stessi cittadini americani a segnalare agli studiosi la presenza dell’uno o dell’altro grillo nelle loro cantine attraverso un sito internet (crickets.yourwildlife.org). Nonostante sia la letteratura scientifica che divulgativa avessero sempre riportato il Ceuthophilus come l’usuale abitante delle cantine americane il risultato di questa nuova ricerca è stato sconcertante: senza che nessuno se ne accorgesse (cosa tutto sommato strana per insetti di queste dimensioni), il grillo asiatico ha chiaramente preso il posto del grillo americano nelle case degli americani.

A parte l’approccio innovativo e l’inaspettato risultato di questo nuovo studio, il successo di specie invasive a scapito di quelle autoctone non è nuovo alla scienza e alla politica. Cifre da capogiro vengono infatti spese ogni anno in ogni parte del mondo per arginare questo enorme problema, tra le principali cause della scomparsa della biodiversità. Basti pensare allo scoiattolo grigio che in Inghilterra ha preso il posto di quello rosso, al gambero della Louisiana che in Italia occupa i torrenti in cui un tempo sguazzava il nostrano gambero di fiume o la nutria che spaventa le famigliole che passeggiano sugli argini come una lontra non avrebbe mai fatto. Ma il caso del grillo americano è in qualche modo emblematico. Da un lato stupisce per la sua silenziosa efficienza (conquistare un subcontinente come il Nord America senza che nessuno se ne accorgesse è certamente inquietante) ma anche perché ricorda dinamiche per nulla insettesche.

Distribuzione di Ceuthophilus (punti neri; N = 20) e di Diestrammena (punti bianchi; N = 143) nel Nord America DOI: 10.7717/peerj.523/fig-3

La storia di Ceuthophilus e Diestrammena ricorda un po’ quella di indiani e cow-boys, di quando i Nativi americani sono stati rimpiazzati dagli Europei, anche qui in larga parte in poco più di un secolo e senza tanto clamore, benché il cinema ne abbia poi tanto celebrato la (drammatica) saga. Come in quel in quel caso (per quel poco che possiamo dedurre all’attuale distribuzione e dai dati storici) anche qui, dagli stati nord-orientali la “specie” invasiva è partita alla conquista del West, che si è presto conclusa con una schiacciante vittoria dell’invasore.

Ma questa volta sono gli asiatici a scacciare i nativi, in una breaking news quasi al passo con i tempi: in un momento storico in cui scenari di invasioni, quantomeno a livello commerciale ed economico, tra Cina a USA sono tutt’altro che fantascienza. E non è escluso che il Diestrammena sia giunto in America proprio assieme alle mercanzie asiatiche, in tempi però non sospetti.

Ma tornando al mondo degli insetti ai più accorti frequentatori delle cantine italiane non sarà sfuggita un’altra analogia. Anche i grilli delle nostre cantine da qualche tempo sono cambiati. Il canterino Acheta domesticus, che accompagnava con il suo tenue frinire le domestiche sere d’estate è stato spodestato dall’attero Gryllomorpha dalmatina che lo ha ridotto in moltissime località allo stato di rarità da manuale entomologico. A contrario del nome straniero della specie (che indica solo il suo Locus Typicus) però in questo caso l’invasore non è alloctono bensì un grillo tipicamente mediterraneo che da tempi storici condivide gli spazi con il suo simpatrico parente. L’uomo è dunque scagionato, una volta tanto dal peccato di intromissione abusiva? E’ dunque innocente spettatore della scomparsa del grillo canterino dalle sue cantine? Forse no.

Guardacaso le cantine, come e le sovrastanti abitazioni, sono costruite dall’uomo e sono cambiate non poco nel corso del tempo (ed in particolare dopo i processi di urbanizzazione degli ultimi decenni) assieme al paesaggio domestico. Di vere prove a carico qui non ce ne sono, ma potrebbe essere interessante indagare come il processo di urbanizzazione, di abbandono degli ambienti rurali o della loro riconversione ad aziende agricole abbia influenzato la biologia di queste due specie antropofile. Acheta sembra aver commesso in passato l’errore di essersi troppo legato all’uomo, alle sue abitudini e architetture domestiche, mentre Gryllomorpha ha mantenuto una maggiore selvaticità, restando comunque legata anche ad ambienti cavernicoli e rifugi naturali.

Forse, come è il caso dell’asiatica Diestrammena, anche Gryllomorpha, abituata a scorrazzare in ambienti molto diversi, si è saputa semplicemente adattare meglio alle nuove case degli Italiani e ai motorini e alle automobili che sotto di esse hanno preso il posto di damigiane e prosciutti.

Per Approfondire

 

Epps MJ, Menninger HL, LaSala N, Dunn RR. (2014) Too big to be noticed: cryptic invasion of Asian camel crickets in North American houses. PeerJ 2:e523 http://dx.doi.org/10.7717/peerj.523

BRUNO MASSA, PAOLO FONTANA, FILIPPO M. BUZZETTI, ROY KLEUKERS, BAUDEWIJN ODÉ. 2012. Fauna d’Italia – Vol.XLVIII: ORTHOPTERA. Il Sole 24 Ore-Edagricole. 560pp.

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